ABBIAMO RIPERCORSO LA STORIA DELLE DONNE ITALIANE DAL RISORGIMENTO.
Italia – l'OTTOCENTO
Nel 1867 Salvatore Morelli (IL DEPUTATO DELLE DONNE) presentò il primo disegno di legge che prevedeva la concessione del voto politico alle donne: la parificazione a livello giuridico tra maschi e femmine.Tale progetto e anche un successivo del 1875 non furono presi in considerazione. Nel 1867 Mazzini in una lettera alla sua amica e suffragista inglese Clementia Taylor scriveva che “nulla si conquista, se non è meritato” e nello stesso anno in una lettera a Morelli affermava che i tempi non erano maturi.
Anna Maria Mozzoni è considerata la più coerente sostenitrice del suffragio nell'Italia dell'Ottocento. Nella sua opera La donna e i rapporti sociali del 1864 aveva scritto che la donna doveva “protestare contro la sua attuale condizione, invocare una riforma e chiedere […] ” tra l'altro che le fosse concesso almeno “il diritto elettorale” se non anche la possibilità di essere eletta
1877 dopo il secondo fallimento di Morelli
Nel 1906 viene proposta dal Comitato Nazionale pro-suffragio Femminile una nuova petizione scritta da Anna Maria Mozzoni e firmata da diverse celebri italiane (tra le quali Maria Montessori, Grazie Deledda e Sibilla Aleramo)
Dal 1908 la socialista Anna Kuliscioff si schierò a favore dell'estensione del suffragio (e nel 1910 si oppose suo marito Filippo Turati)
IL NOVECENTO
PRIMA GUERRA MONDIALE
Le donne, a causa dell'assenza degli uomini inviati al fronte, sono tenute a sostituirli in diversi mestieri: dalla conduttrice all'operaia nell'industria pesante (es. “munitionette”)
Finita la guerra le donne vengono brutalmente rimesse al loro posto, quello del focolare e nella retorica post bellica si evidenzia il loro contributo nella veste di crocerossine e infermiere
Il fascismo e le donne
Inizialmente la politica fascista sembrare cavalcare le rivendicazioni delle donne, ma con le leggi fascistissime e la campagna di incremento demografico tutto cambia
La Resistenza e il contributo delle donne
Diritto di voto (1946)
L'Assemblea Costituente:
21 donne diverse e straordinarie
IL SESSANTOTTO ITALIANO
Movimento studentesco e movimento operaio.
Critica a scuola, famiglia, società chiusa e mezzi di informazione.
Nascono molti movimenti femminili e femministi (seconda ondata) ma spesso non protagonisti all'interno dei partiti politici.
Diritto all'istruzione in Italia e preclusioni lavorative
1856: Legge Casati: obbligo primi due anni
Percorsi formativi superiori differenziati e accesso incarichi lavorativi riservati ai maschi
1875 accesso all'università per tutti ma solo 1883 accesso liceale per tutti
1919 accesso all'avvocatura per le donne
1963 accesso alla magistratura
1970-75 leggi che aprono definitivamente alle donne ogni tipo di carriera
ANNI SETTANTA
Divorzio (1970)
referendum 1974: NO 60%
Diritto famiglia (1975)
Aborto (1978)
referendum 1980: NO 68%
Il ruolo di UDI (Unione Donne Italiane) e CIF (Centro Italiano Femminile)
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